IL CAMMINO DELL'UOMO
p. Attilio Franco Fabris
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LE VIE DI DIO
Abramo si è messo in cammino all’appello di Dio:
“Il Signore disse ad Abram: Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre verso il paese che io ti indicherò” (Gn 12,1).
Con questa chiamata fatta al padre dei credenti incomincia un grande cammino, durante il quale l’atteggiamento più importante da parte dell’uomo
sarà
il riconoscere le strade di Dio e seguirle.
Queste “vie” a volte appaiono sconcertanti:
“Le mie vie non sono le vostre vie” (Is 55,8) dice il Signore che però assicura il loro esito di pienezza di vita.
Di questo cammino l’esodo è l’esempio privilegiato.
Durante questo tempo Israele sperimentò che cosa significa
“camminare con il suo Dio” (Mi 6,8)
ed entrare nella sua alleanza.
Dio stesso
si mette alla testa del suo popolo
per aprirgli la strada verso la vita e la libertà,
e la sua presenza è nube di giorno
e fuoco di notte (cfr Es 13,21).
Il mare simbolo di morte, dell’abisso del caos, non può arrestare il cammino di Dio liberatore:
“Sul mare fu la tua via, il tuo sentiero sulle acque innumerevoli” (Sal 77,20),
cosicché Israele può sfuggire al giogo di morte degli egiziani ed essere liberato.
Poi c’è la marcia nel deserto:
“Dio quando uscivi davanti al tuo popolo quando camminavi per il deserto”(Sal 68,8).
Dio vi combatte per il suo popolo e lo sostiene come un uomo sostiene il proprio figlio;
gli procura il necessario sostentamento e veglia perché nulla gli manchi.
Ma Dio interviene pure per punire Israele delle sue mancanze di fede.
Il cammino con Dio in effetti è difficile.
Il cammino del deserto è cammino di prova.
Perciò la via di Dio è divenuta lunga e sinuosa. “Per quarant’anni…”.
Ma essa non manca di giungere a compimento:
Dio conduce il suo popolo al riposo, alla terra dove scorre “latte e miele”.
Viene rivelato con ciò come sempre “i sentieri di JHWH sono amore e verità” (Sal 25,10).
Il ricordo del cammino dell’esodo sarà ravvivato ogni anno a Pasqua e nella Festa delle Capanne.
I pellegrinaggi a Gerusalemme contribuiscono a fissare la nozione di “via sacra” che porta a contemplare il volto di Dio.
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