mercoledì 8 febbraio 2017

Questo lavoro di precisione, di dedizione, di cura verso noi stessi è ormai una vera Emergenza


E' un'emergenza
entrare in cura: io e il mondo
Emergenza 
è una parola bellissima, 
è un affioramento:

lentamente ma inesorabilmente,

giorno dopo giorno,

qualcosa emerge in me,
il cammino di liberazione mi sta riplasmando e mi scalda…
ecco, 
è una fiammella timida
che piano piano emerge dalle mie profondità,
devo scavare 
senza stancarmi,
ma poi 
la trovo e la custodisco, 
la curo, 
la metto al riparo 
perché finalmente cresca 
e diventi un fuoco di purificazione.

Questo lavoro 
di precisione, 
di dedizione, 
di cura verso noi stessi 
è ormai 
una vera Emergenza,
una necessità a cui rispondere in fretta,
a cui rispondere
ADESSO.

Daniela Rondina

domenica 5 febbraio 2017

Gesù non dice «voi siete il miele del mondo», un generico buonismo che rende tutto accettabile,

Il sale dà sapore:
Io non ho voluto sapere nient'altro che Cristo crocifisso (1 Corinzi 2,1-5).
«Sapere» è molto più che «conoscere»:
è avere il sapore di Cristo.
E accade
quando Cristo, come sale,
è disciolto dentro di me;
quando, come pane,
penetra in tutte le fibre della vita
e diventa mia parola, mio gesto, mio cuore.
Il sale conserva. Gesù non dice «voi siete il miele del mondo»,
un generico buonismo che rende tutto accettabile,
ma il sale, qualcosa che è una forza,
un istinto di vita che penetra le scelte,
si oppone al degrado delle cose,
e rilancia ciò che merita futuro.

(Letture: Isaia 58,7-10; Salmo 111; 1 Corinzi 2,1-5; Matteo 5,13-16)
Ermes Ronchi