sabato 1 giugno 2013

talvolta è faticoso e talvolta doloroso, il cammino appare così misero, così sofferto, annoiato


SIAMO VIANDANTI SULLA VIA DELLA VITA
di p. attilio franco fabris

La vita: un cammino, un viaggio, una ricerca…
Sono tante le simbologie adottate per dire una verità sola fondamentale:
nella vita vi ci siamo trovati.
E la vita stessa ci chiede di essere vissuta
sino in fondo
con tutta la sua fatica, i suoi rischi, la sua conclusione.
E’ la vita stessa a porci in cammino.

Vi può essere
il desiderio, la paura, le reticenze,
l’entusiasmo di questo porsi in viaggio…
“Ricominciare ogni giorno come fosse il primo”
direbbero i padri del deserto.

Ciò talvolta è faticoso e talvolta doloroso,
il cammino appare così misero,
così sofferto, annoiato.
Il mettersi in viaggio ti richiede di abbandonare tante cose
che vorresti portare con te ma non puoi:
“Nell’andare se ne va e piange
portando la semente da gettare,
ma nel tornare viene con giubilo
portando i suoi covoni” (Sl 126,6).
E’ spesso fai l’esperienza di  “portare” solo “semente da gettare”,
ovvero di vivere,
giorno dopo giorno,
in perdita,
senza nessun conforto e sicurezza.

venerdì 31 maggio 2013

Viene scelto liberamente e mantenuto stabilmente, perché possa conoscere bene, consigliare con chiarezza, istruire, stimolare, correggere con gradualità.

Dal Catechismo degli Adulti, La verità vi farà liberi, nn. 934-5
“Il cammino, a parte vocazioni molto particolari,
non deve essere solitario. 
I fratelli sono poveri come noi,
ma sono cooperatori di Dio per la nostra santificazione.
E’ importante l’inserimento in un gruppo di formazione,
in una esperienza concreta di Chiesa.
E’ prezioso,
e almeno in alcuni momenti necessario,
un consigliere o direttore spirituale.
Si tratta di un educatore che,
servendosi prevalentemente del dialogo,
aiuta a discernere la volontà di Dio (prima su  se stesso)
e a compierla.
Viene scelto liberamente
e mantenuto stabilmente,
perché possa conoscere bene,
consigliare con chiarezza,
istruire,
stimolare,
correggere con gradualità.
E’ preferibile che sia un sacerdote,
anzi il confessore;
ma può essere anche un’altra persona,
purché abbia le qualità necessarie:
pietà, zelo , umiltà, equilibrio, scienza, esperienza, bontà, disinteresse, riservatezza.
Al consigliere spirituale si deve aprire il cuore con sincerità e fiducia.
Le sue direttive vanno seguite con docilità.
Infine il cammino spirituale
per non rimanere velleitario,
deve darsi un’appropriata disciplina.
Contro la pigrizia e le eventuali crisi di scoraggiamento (fin dall'inizio deve esserci la decisione di continuare il rapporto anche durante la notte dello spirito; questa decisione farà rispettare gli appuntamenti anche al buio fino a quando si uscirà dal tunnel)
occorre seguire un programma di vita, realistico,
commisurato alle proprie possibilità, flessibile,
ma con alcuni punti fermi.
Ognuno deve camminare con il suo passo, ma con perseveranza.”

giovedì 30 maggio 2013

ricordarci di tanto in tanto, sia pure di sfuggita, dell'Ospite che abbiamo in noi


 Non si creda che nuoccia al raccoglimento
il disbrigo delle occupazioni necessarie ...
Dobbiamo ritirarci in noi stessi,
anche in mezzo al nostro lavoro,
e ricordarci di tanto in tanto, sia pure di sfuggita,
dell'Ospite che abbiamo in noi,
persuadendoci che per parlare con Lui non occorre alzare la voce ...
Il Signore ci conceda di non perdere mai di vista la sua divina presenza!

 Quando un'anima ... non esce dall'orazione
fermamente decisa a sopportare ogni cosa,
tema che la sua orazione non venga da Dio.

 Quando un'anima si unisce così intimamente alla stessa misericordia,
alla cui luce si riconosce il suo nulla
e vede quanto ne sia stata perdonata,
non posso credere che non sappia anch'essa perdonare a chi l'ha offesa ...
Siccome le grazie ed i favori di cui si vede inondata
le appariscono come pegni dell'amore di Dio per lei,
è felicissima di avere almeno qualche cosa
per testimoniare l'amore che anch'ella nutre per lui.

 E' troppo bella la compagnia del buon Gesù
per dovercene separare!
E' altrettanto si dica di quella della sua Santissima Madre.

 La preghiera non è qualcosa di statico, è un'amicizia che implica uno sviluppo e spinge a una trasformazione, a una somiglianza sempre più forte con l'amico.

mercoledì 29 maggio 2013

Quando il raccoglimento è sincero, l'anima sembra che d'improvviso s'innalzi sopra tutto e se ne vada,


 Non siate così semplici da non domandargli nulla!
Troviamo le condizioni per pregare

 Quelli che sanno rinchiudersi nel piccolo cielo della loro anima,
ove abita Colui che la creò e che creò pure tutto il mondo,
e si abituano a togliere lo sguardo
e a fuggire da quanto distrae i loro sensi,
vanno per buona strada
e non mancheranno di arrivare all'acqua della fonte ...
Essendo vicinissimi al focolare,
basta un minimo soffio dell'intelletto perché si infiammino d'amore,
già disposti come sono a ciò,
trovandosi soli con il Signore,
lontani da ogni oggetto esteriore.

 Per cominciare
a raccogliersi e perseverare nel raccoglimento,
si deve agire non a forza di braccia
ma con dolcezza.
Quando il raccoglimento è sincero,
l'anima sembra che d'improvviso s'innalzi sopra tutto e se ne vada,
simile a colui che per sottrarsi ai colpi di un nemico, si rifugia in una fortezza ...
dovete saper che questo raccoglimento
non è una cosa soprannaturale,
ma un fatto dipendente dalla nostra volontà
e che noi possiamo realizzare con l'aiuto di Dio.

 Sapevo benissimo di avere un'anima,
ma non ne capivo il valore,
né chi l'abitava,
perché le vanità della vita
mi avevano bendati gli occhi
per non lasciarmi vedere ...
Se avessi inteso, come ora,
che nel piccolo albergo dell'anima mia
abita un Re così grande,
mi sembra che non l'avrei lasciato tanto solo ...
e sarei stata più diligente per conservami senza macchia.

martedì 28 maggio 2013

Egli vi suggerirà quello che gli dovete dire


 Fate il possibile di stargli sempre accanto.
Se vi abituerete a tenervelo vicino
ed Egli vedrà che lo fate con amore
e che cercate ogni mezzo per contentarlo,
non solo non vi mancherà mai,
ma, come suol dirsi, non ve lo potrete togliere d'attorno ...
L'avrete con voi dappertutto
e vi aiuterà in ogni vostro travaglio.
Credete forse che sia poca cosa aver sempre vicino un così buon amico?

 Buon mezzo per mantenersi alla presenza di Dio è di procurarvi una sua immagine o pittura che vi faccia devozione,
non già per portarla sul petto senza mai guardarla,
ma per servirsene ad intrattenervi spesso con Lui
ed Egli vi suggerirà quello che gli dovete dire ...
Se parlando con le creature le parole non vi mancano mai,
perché vi devono esse mancare parlando con il Creatore?
Non temetene: io almeno non lo credo!

 Poiché Gesù vi ha dato un Padre così buono,
procurate di essere tali da gettarvi fra le sue braccia e godere della sua compagnia ...
E chi non farebbe di tutto per non perdere un tal Padre?
Quanti motivi di consolazione!
Li lascio alla vostra intuizione!
In effetti, se la vostra mente si mantiene sempre tra il Padre e il Figlio,
interverrà lo Spirito Santo ad innamorare la vostra volontà col suo ardentissimo amore.

lunedì 27 maggio 2013

si deve prendere una risoluzione ferma e decisa di non fermarsi mai, né mai abbandonarla.

La continua conversazione con Cristo aumenta l'amore e la fiducia.

Certo bisogna imparare a pregare.
E a pregare si impara pregando, come si impara a camminare camminando ...
nel cominciare il cammino dell'orazione
si deve prendere una risoluzione ferma e decisa di non fermarsi mai, né mai abbandonarla. Avvenga quel che vuole avvenire, succeda quel che vuole succedere, mormori chi vuole mormorare, si fatichi quanto bisogna faticare, ma piuttosto di morire a mezza strada, scoraggiati per i molti ostacoli che si presentano, si tenda sempre alla méta, ne vada il mondo intero.

 Cercate di comprendere quali siano le risposte di Dio alle vostre domande.
Credete forse che Egli non parli perché non ne udiamo la voce?
Quando è il cuore che prega, Egli risponde.

domenica 26 maggio 2013

un intimo rapporto di amicizia


Come ti dicevo giorni fa prendiamo confidenza con altri autori attraverso alcuni pensieri degli stessi. 
E' il turno di un gigante: Teresa di Gesù. 
La santa di Avila, la Riformatrice del Carmelo, la Madre dei Carmelitani Scalzi, nacque ad Avila (Spagna) il 28 marzo 1515 da nobile e religiosa famiglia. 
 A 21 anni divenne Carmelitana del Monastero dell'Incarnazione di Avila. Attraverso infiniti contrasti e sofferenze condusse a termine quella Riforma del proprio Ordine che da lei prese il nome e diede origine ai Carmelitani Scalzi. 
 Il 24 agosto 1562 fondava in Avila il suo primo monastero, dedicato a S. Giuseppe, ove le monache cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione, una vita il più possibile vicina a quella degli antichi monaci del Monte Carmelo e secondo quelle norme che in seguito Tersa di Gesù doveva codificare nelle sue sagge Costituzioni. 
Le fondazioni dei monasteri di Carmelitane Scalze si susseguirono numerose fino al 1582; nel 1568 la Riforma Teresiana si estendeva ai Padri, dopo l'incontro della Santa con S. Giovanni della Croce, e si fondava a Durvelo il primo convento di Carmelitani Scalzi. Scrisse l'Autobiografia, le Relazioni, il Cammino di Perfezione, il Castello Interiore, le Fondazioni, gli Avvisi, i Pensieri, le Esclamazioni, le Poesie, le Lettere Morì all'apice di un'estasi, ad Alba de Tormes, il 4 ottobre 1582.

La preghiera è amicizia ...

 A chi batte il cammino della preghiera giova molto un buon libro.
Per molti anni, a meno che non fosse dopo la Comunione,
io non osavo cominciare a pregare senza libro.

 L'orazione mentale non è altro, per me,
che un intimo rapporto di amicizia,
un frequente intrattenimento, da solo a solo,
con Colui da cui sappiamo d'essere amati.

 La porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l'orazione.
Se Dio vuole entrare in un'anima per prendervi le sue delizie
e ricolmarla di beni,
non ha altra via che questa,
perché Egli la vuole sola, pura e desiderosa di riceverlo.