sabato 12 ottobre 2013

partendo da un pensiero buono arrivi a giudicare e a condannare gli altri


Esercizi Spirituali Ignaziani
p. Silvano Fausti

Le regole della consolazione

Nella quarta regola  (n°332) si contempla il primo caso. 
L’angelo cattivo si trasfigura in angelo di  luce introducendosi in conformità con l’anima devota, cioè insinua pensieri buoni e santi e dopo cerca di trascinarlo altrove.
Cioè spiego.
Ti fa pensare per esempio:
quanto è bella la Madre del Signore, quanto è bello esser misericordiosi, quanto è bello esser misericordiosi nella pastorale e poi vai avanti così e poi arrivi a dire invece:
quanto quel prete non applica nella pastorale la misericordia…
cioè ti accorgi che partendo da un pensiero buono arrivi a giudicare e a condannare gli altri.
È capitato qualcosa di sbagliato in me.
Il pensiero era buono.
Oppure: 
quanto è bello amare il Signore, se tutti lo conoscessero!
E poi ti accorgi che perdi la pace per questo pensiero.
Il Signore non ti toglie la pace neanche nello zelo. Ti dà pace, forza e serenità. Vuol dire che è intervenuto qualcosa che ti ha fatto perdere la pace e che non viene da Dio. Neanche per il bene si perde la pace, se no che bene è?
Come far la guerra per i pacifisti, si mettono a uccidere…
Quindi è interessante come facilmente anche nelle cose buone veniamo giocati.
Il nemico non è che ci contrasta, se vogliamo il bene ce lo fa volere ma magari con ansia, con 
precipitazione, senza rispettare i limiti, i tempi, togliendoci la pace, la serenità, questo non viene da Dio. 

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