giovedì 10 ottobre 2013

Di per sé il punto di arrivo della vita spirituale è questo, gioia senza causa e starci lì stabilmente.



Esercizi Spirituali Ignaziani
p. Silvano Fausti

Le Regole della consolazione

   E la seconda regola (n°330) è ancora più profonda: “è solo di Dio dare consolazione senza causa precedente.”
È proprio di Dio dare gioia con le sue consolazioni, è solo di Dio dare  consolazioni senza causa precedente.
Cosa vuol dire?
“È proprio del Creatore entrare e uscire e fare mozioni elevando interamente all’amore di Sé  e della sua divina grandezza e dico senza causa, cioè senza precedente sentimento, conoscenza di un determinato oggetto”.
Cioè se sto facendo una meditazione su  delle  cose e queste mi provocano una mozione, questa viene da Dio ma non è direttamente da Dio, perché ha una causa, viene anche dai miei buoni sentimenti e dalla mia ricerca.
Invece è solo di Dio il dare mozioni e vera letizia spirituale senza causa.
Perché?
Perché Dio è già dentro di noi, Dio è più interno a noi di noi stessi.
Dio agisce in noi, agisce con sovrana libertà. Anzi, se noi arrivassimo a stare dentro di noi, cioè ad abitare nella stanza superiore, saremmo sempre nella gioia senza causa, perché dentro di noi c’è il Signore.
Quindi il punto di arrivo della vita spirituale è il vivere in questa gioia senza causa.
Non è che “sei scemo” e allora sei sempre contento perché non hai problemi, ma perché stai davanti al Signore che è già in te ed è davanti a te. E quindi sei sempre nella gioia e non hai bisogno di nessuna causa esterna. Che piova o sia sereno, che ti insultino o ti apprezzino, ti vada bene, ti vada male, è molto secondario, anzi è una cosa inutile. Perché la tua gioia ce l’hai già. Di per sé il punto di arrivo della vita spirituale è questo, gioia senza causa e starci lì  stabilmente.
Gioire del Signore è l’anticipo che possiamo avere in questa vita della vita eterna.
Ma è già anche il frutto di un esercizio. Perché cerco di vivere alla presenza di Dio, di interessarmi di cercare il Signore con cuore puro, e chi cerca il Signore, “beati i puri di cuore perché vedranno Dio”, chi cerca davvero il Signore, un po’ alla volta sta davanti al Signore. E sta stabilmente nella pace e nella gioia.
Difatti quando perdiamo la pace e la gioia? Quando ci angustiamo delle nostre cosette, non certo quando stiamo davanti al Signore. E tra l’altro questa pace e questa gioia diventa la forza fondamentale di ogni azione, perché hai già la tua consolazione, quindi puoi agire senza cercarla, c’è già la forza, c’è già la luce.
 

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