domenica 25 agosto 2013

nei colloqui non dovrebbe mai mancare l’atteggiamento tipico di stare davanti al Mistero, perché solo così può nascere il dialogo aperto, altrimenti è fissato come un chiodo,


Marina Štremfelj 
Centro Aletti 
Il colloquio spirituale è un’arte che prende le dimensioni e i colori della 
sapienza dell’ascolto e della comunicazione
IL COLLOQUIO SPIRITUALE dovrebbe favorire…: 

15. Il colloquio spirituale favorisce la scoperta del mistero e
dell’atteggiamento da assumere di fronte al mistero della vita,
che richiede caratteristiche del tutto particolari,
perché la sensibilità per il mistero ha un ruolo fondamentale nei colloqui spirituali.
Mistero non significa non sapere, ignoranza,
ma significa ammettere e riconoscere in noi e intorno a noi una grandezza che ci supera. 
“Ogni sicurezza cercata escludendo il mistero,
in mezzo alle cose ovvie della vita pratica e alle suggestioni del cuore,
resta in definitiva come la vita e il cuore,
quando si basano su se stessi;
perciò crollerà.
Solo se tutto ciò viene trasceso nell’infinità di Dio,
solo se anche la nostra esperienza viene ancorata a un aldilà dell’esperienza,
possiamo sperare in sicurezza, stabilità e futuro duraturo”.
   
Il mistero fa parte di Dio, e
proprio per questo nei colloqui non dovrebbe mai mancare
l’atteggiamento tipico di stare davanti al Mistero,
perché solo così può nascere il dialogo aperto,
altrimenti è fissato come un chiodo,
già concluso in anticipo.
Solo la consapevolezza di essere davanti a un grande mistero
ci aiuta a non avere delle certezze,
che possono essere assolutamente false,
e si va avanti come un carro armato.
Invece la persona spiritualmente sensibile usa anche un linguaggio che lo rispecchia. Impiega le parole in modo delicato:
“Se ho capito bene…”,
“Forse, volevi dire così…?”  

Nessun commento:

Posta un commento