domenica 29 dicembre 2013

narrare con il linguaggio della nostra cultura in continuo mutamento la perenne «buona notizia» che riguarda tutta l’umanità:


Sì, 
cosa pensiamo davvero quando diciamo «Natale»? 
Riscoprire e riaffermare i connotati più propriamente cristiani della festa 
- il Dio che si è fatto uomo perché ha tanto amato il mondo - 
non significa rinchiudersi in un ghetto esclusivo, 
ma mostrare inedite capacità di narrare 
con il linguaggio della nostra cultura in continuo mutamento 
la perenne «buona notizia» 
che riguarda tutta l’umanità: 
la nascita di Gesù 
è abbraccio tra giustizia e verità, 
è incontro fecondo tra cielo e terra, 
è speranza e promessa di pace e di vita piena.

Enzo Bianchi
Da La Stampa, 24 dicembre 2010

Nessun commento:

Posta un commento