lunedì 30 dicembre 2013

nella liturgia l'uomo vive in pienezza il suo senso, la sua vocazione e la salvezza.

Confesso che avrei voluto iniziare il discorso sulla formazione tempo fa, ma i tempi liturgici erano un'occasione di formazione troppo importante e fondamentale per il nostro discorso. Se avessi fatto altrimenti, avrei contraddetto ciò che è stato ribadito dall'autore nel primo libro che prenderemo come guida :  Amedeo Cencini Il respiro della vita La grazia della formazione permanente (2002). Pertanto, per chiarire il mio pensiero,  prendo a prestito le parole di P. MARKO RUPNIK SJ che incontro nella prefazione del libro sopraccitato.


Gli antichi padri spirituali vedevano 
il tempo come un dono di Dio 
affinché l'uomo possa realizzare la volontà di Dio 
che è l'amore di Dio. 
Dunque 
il tempo 
come processo di santificazione 
tramite la propria vocazione. 
Il tempo 
veniva considerato e trovava il suo vero significato nella liturgia, 
perché la liturgia è esattamente la perpetua santificazione del tempo
cioè nella liturgia l'uomo vive in pienezza 
il suo senso, la sua vocazione e la salvezza...
è proprio la liturgia

dove si celebra la salvezza e si è coinvolti in essa, 

il luogo privilegiato della realizzazione della propria vocazione. 

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