domenica 7 luglio 2013

grazie alla memoria di Dio, le lacrime del pentimento diventano lacrime di gratitudine, di meraviglia, di gioia.


Tappe ascetiche e aspetti pratici della Preghiera di Gesù
 O. Clement, J. Serr, LA PREGHIERA DEL CUORE, ed.Ancora

Le lacrime sono anzitutto lacrime di penitenza:
nascono « da una umiltà assai profonda ».
Sono lacrime della memoria della morte,
del peccato compreso in tutta la sua profondità,
nelle sue ramificazioni e nelle sue concatenazioni insospettate.
Ma a poco a poco,
grazie alla memoria di Dio,
le lacrime del pentimento diventano lacrime
di gratitudine,
di meraviglia,
di gioia.
«La fonte delle lacrime dopo il battesimo
è qualcosa di più grande del battesimo »
diceva S. Giovanni Climaco.
« Chi si è rivestito delle lacrime
come di un abito nuziale,
ha conosciuto il beato sorriso dell’anima »:
sorridere attraverso le lacrime, simbolo di risurrezione.
E le lacrime carismatiche,
che scorrono dolcemente,
sono ricomposizione del viso,
hanno già qualcosa di una materialità trasfigurata.

Il canto delle lacrime è già una delle chiavi dell’arte liturgica ortodossa:
già avvertibile nel monachesimo bizantino,
si manifesta particolarmente nell’ortodossia di lingua araba,
dal canto un pò nasalizzato:
è la voce delle lacrime.
Ugualmente, questa « dolente letizia »,
questa « beata afflizione »
è probabilmente una delle chiavi dell’iconografia ortodossa,
il cui capolavoro è forse la « Vergine della tenerezza ».

Tenerezza, katanyxis oumilenie,
altra parola decisiva del vocabolario esicasta.
Le lacrime sono « lacrime di dolcezza ».
Il contrario della sklero-kardia è la « tenerezza divina del cuore ».
Tutta la forza di passione dell’asceta,
disinvestita dalle “passioni”,
crocifissa dalla « memoria della morte »,
purificata e illuminata dalle lacrime carismatiche,
diventa un’immensa tenerezza paterno-materna,
una capacità di accogliere senza giudicare,
cogliendo sempre, al di là del peccato,
il mistero irriducibile della persona.
Carisma della «simpatia»,
che avvolge l’altro d’una gioia di risurrezione,
e gli fa comprendere di essere amato.
Carisma di femminilità spirituale ad immagine di Maria,
« capacità di generare Dio nelle anime devastate »,
come diceva Paul Evdokimov.



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