L’appartenenza a quest’ultimo e più alto grado è caratterizzata principalmente da due condizioni.
La prima riguarda l’intelletto, ed è sempre una forma di notte oscura, anche se molto diversa dalle precedenti;
l’altra riguarda il cuore, che è pervaso dall'amore.
La prima riguarda l’intelletto, ed è sempre una forma di notte oscura, anche se molto diversa dalle precedenti;
l’altra riguarda il cuore, che è pervaso dall'amore.
La notte qui è tale soltanto perché, essendo ormai vuota di contenuti la mente, la luce non è riflessa da nulla e perciò appare invisibile ed oscura. Si tratta dunque, per così dire, di una luce tenebrosa. All’atto pratico, questo significa che la persona non si accorge di niente, che non ha, cioè, alcuna fruizione di stati di essere speciali: “sa soltanto di essere al buio”.
Ma ecco la rilevante particolarità:
Ma ecco la rilevante particolarità:
quando la luce spirituale da cui l’anima è investita trova qualcosa in cui riverberarsi, cioè quando le si offre di intendere qualche perfezione o imperfezione spirituale o da fare qualche giudizio intorno al falso e al vero,
allora ella intende e vede molto più chiaramente di quanto non vedesse e intendesse prima di trovarsi in quelle tenebre …
Con grande facilità e universalità conosce e penetra qualunque cosa divina o terrena che le si offra .
allora ella intende e vede molto più chiaramente di quanto non vedesse e intendesse prima di trovarsi in quelle tenebre …
Con grande facilità e universalità conosce e penetra qualunque cosa divina o terrena che le si offra .
Ma siccome “Dio non dà mai la sapienza mistica senza l’amore dal quale viene infusa”, ecco allora che il cuore è pervaso d’amore, che si impadronisce di lui come il fuoco si impadronisce progressivamente del legn. Si tratta di un amore infuso, cioè passivo, in cui “l’unica azione che l’anima deve compiere è quella di dare il proprio assenso”.
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