martedì 30 aprile 2013

disagi fisici, che sono la conseguenza dell’inadeguatezza del corpo alla forza dello spirito, quali debolezza di stomaco, deperimento, fiacchezza


Un interesse particolare meritano le caratteristiche della notte oscura in questa fase.
Intanto questa, detta ”dello spirito”, ha dei periodi di aridità del cuore e di sofferenza molto più duri di quella “del senso”, e si manifesta molti anni dopo essere entrati nello stato di proficienti.
Questo significa dunque che vi è un lungo periodo di preparazione alla notte, nel quale si manifestano fenomeni di rilievo.
Da un lato l’anima progredita ha meno difficoltà, anzi ha facilità, a immergersi subito in una contemplazione “molto serena e amorosa” trovando “sapore spirituale senza la fatica del ragionamento”.
Dall’altro
non le mancheranno mai alcune 
prove, aridità, tenebre e angustie talora molto più intense di quelle passate 
che sono come presagio e annunzio della notte dello spirito che sta per venire.

Si aggiungano a tutto ciò disagi fisici, che sono la conseguenza dell’inadeguatezza del corpo alla forza dello spirito, quali debolezza di stomaco, deperimento, fiacchezza.
Ma è interessante che alla stessa stregua Giovanni metta quei fenomeni che sono generalmente considerati manifestazioni di stati speciali, come le estasi (elencate assieme agli svenimenti e agli slogamenti delle ossa).
Ciò non accade ai perfetti, che sono stati purificati dalla notte dello spirito. “In essi cessano le estasi e i tormenti del corpo”. L’estasi non ha dunque alcun valore in sé, mentre ha valore la quiete dello stato contemplativo che, come diremo, apre la strada alla suprema intuizione dell’Essere, come già in Teresa. E anche a questo proposito può essere utile un riferimento ad Ajahn Chah, là dove parla del “cattivo” samadhi, che è tale appunto perché fine a se stesso e non strumento per giungere alla visione profonda (vipassana) .

Non deve credersi tuttavia, come si diceva all’inizio, che la notte sia sinonimo di sofferenza e nient’altro. Essa, certo, dura alcuni anni, prima di cessare nello stato di perfezione,
ma anche mentre dura
vi sono intervalli di sollievo, durante i quali la contemplazione oscura… tralascia di investire l’anima in modo purificativo per investirla in maniera illuminativa o amorosa .

Si parla anche di “effetti gustosi” e si dice addirittura che, durante il percorso, all’anima
Dio concede spesso e molto ordinariamente la gioia, visitandola saporosamente e dilettevolmente nello spirito .

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