lunedì 15 aprile 2013

senza il desiderio di imparare, la direzione spirituale viene facilmente vissuta come un’oppressione

 Il ruolo del discepolo è di guardare dentro di sé confidando che Dio è presente e operante in lui anche prima che egli cerchi aiuto.
Nouwen osserva che «spesso siamo inquieti
 alla ricerca di risposte,
 andando di porta in porta,
 da un libro all’altro,
 o da una chiesa all'altra,
 senza avere realmente ascoltato con cura e attentamente le domande interiori».
Il discepolo deve sapere che la direzione spirituale significa
aprire la porta alla possibilità di una crescita spirituale,
riconoscendo che
 «Dio non risolve i nostri problemi o risponde a tutte le nostre domande, ma ci porta più vicino al mistero della nostra esistenza in cui tutte le domande terminano».

Nonostante ciò, Nouwen osserva che in questo mondo di cambiamenti e di ambiguità, tutti noi qualche volta abbiamo bisogno di una persona che possa essere come un punto di riferimento attraverso il quale si può trovare luce per le nostre anime.
 «Abbiamo bisogno anche di guide: amici spirituali, un direttore spirituale, o un gruppo di accompagnamento spirituale che può funzionare per noi come un luogo sicuro per supportare le nostre anime».
 Nouwen osserva che
 «abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a distinguere tra la voce di Dio e tutte le altre voci provenienti dalla nostra confusione o da poteri oscuri al di là del nostro controllo.
 Abbiamo bisogno di qualcuno che ci incoraggi quando siamo tentati di lasciar perdere tutto, di dimenticare tutto e di andare improvvisamente via per la disperazione.
 Abbiamo bisogno di qualcuno che ci metta in guardia quando ci muoviamo troppo avventatamente in direzioni poco chiare o quando per orgoglio corriamo verso un obiettivo nebuloso.
 Abbiamo bisogno di qualcuno che ci possa suggerire quando dobbiamo leggere e quando dobbiamo tacere, su quali parole riflettere e su cosa dobbiamo fare nel caso in cui il silenzio crea molta paura e poca pace».

Definendo la direzione Nouwen identifica il “discepolo” come «qualcuno spiritualmente in ricerca che trova una persona matura nella fede, disposta a pregare e a rispondere con saggezza e comprensione alle domande di lui o di lei su come vivere spiritualmente in un mondo di ambiguità e distrazione». Egli è una persona che ha bisogno di esplorare i suoi problemi, i suoi dubbi e le sue insicurezze per iniziare una vita nuova. La sua vita diventa una “domanda”. Egli cerca un direttore spirituale, perché ha una domanda urgente e bruciante che egli non può risolvere da solo. Pertanto, Nouwen rileva che la direzione spirituale esiste finché c'è una “domanda”. «Senza una domanda, una risposta è sentita come manipolazione o dominio. Senza una lotta, l’aiuto offerto viene considerato un’interferenza. E senza il desiderio di imparare, la direzione spirituale viene facilmente vissuta come un’oppressione».



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