venerdì 19 aprile 2013

Rispondendo alle due domande, sarò in grado di comprendere quel «frutto speciale»


Ci chiediamo: in quale maniera gli esercizi portano a una scelta limpida e disinteressata? 
Sono tre i movimenti fondamentali.
- Il primo è quello di accettarsi e riconciliarsi con la propria storia magari nel pentimento, e però un pentimento che sia affidamento fiducioso a Dio. Talora senza accorgercene, siamo autocritici, scettici, sfiduciati, la nostra storia non ci piace oppure ha degli aspetti pesanti. Negli esercizi occorre anzitutto fare pace con noi stessi e con Dio, imparare ad accettarci come siamo. con le nostre povertà e fragilità.
- il secondo movimento ci mette a contatto con la vita di Gesù, per entrare nel mondo di Dio, nelle sue scelte, nel suo amore, nelle sue preferenze: come Dio misura le realtà di questo mondo? Come le giudica? Che cosa ritiene importante e che cosa ritiene senza valore?
- E ancora, gli esercizi ci abilitano a discernere i movimenti interiori: le emozioni, i sentimenti le inclinazioni pericolose, le resistenze, le paure, le desolazioni, le amarezze, le solitudini, le oscurità, gli sprazzi di luce, le intuizioni, il camminare nel buio. Ci aiutano a ordinarli, a chiarirli, a vederne il senso, a interpretarli, allo scopo di comprendere e scegliere ciò che Dio vuole da noi. È il cosiddetto discernimento degli spiriti, che per sant'Ignazio è nodale.
- Un altro frutto o scopo degli esercizi dovrebbe essere quello della consolazione della mente, cioè l'illuminazione che trae fuori dalle piccolezze nelle quali ci impastoiamo giorno dopo giorno e ci permette di contemplare il piano meraviglioso di Dio, che abbraccia l'umanità intera, con le sue sofferenze e le sue speranze. 
La consolazione della mente di cui parlo è 
la visione intuitiva e complessiva dei misteri divini di salvezza, 
è quel respiro largo, profondo, che nasce in noi quando intuiamo che 
ogni cosa ha il suo posto nel piano di Dio
e l'abbiamo noi pure
con le nostre piccole o grandi 
prove, fatiche, sofferenze, oscurità. 
Spesso siamo concentrati, e giustamente, sull'uno o sull'altro problema, magari di carattere etico, 
ma il disegno di Dio è infinitamente più grande
Per Pietro, Giacomo e Giovanni la Trasfigurazione è stata proprio 
un'illuminazione che li ha liberati dalla paura 
delle contraddizioni, delle vie oscure 
per cui Gesù li stava guidando verso Gerusalemme; 
hanno compreso che era in gioco un mistero meraviglioso, la salvezza totale dell'universo, la gloria di Dio e dell'uomo.
Infine gli esercizi sono una scuola di preghiera. Il metodo della lectio divina e offrendo poi qualche suggerimento su come disporsi alla preghiera.

Ho evocato la natura, lo scopo e la dinamica degli esercizi e potremmo utilmente porci due domande.
In quale situazione inizio il cammino di questi giorni? 
Con quale stato d’animo, con quale preparazione, con quali luci dei Signore? 
Ciascuno ha una biografia diversa, ha trascorso l'anno in modo diverso, ha vissuto gioie, tentazioni, sofferenze diversissime.
E come vorrei uscire dagli esercizi? 
Che cosa mi piacerebbe aver chiarito, superato o almeno ordinato?
Rispondendo alle due domande, sarò in grado di comprendere quel «frutto speciale» 
che io - tu, ciascuno di noi - e non altri posso ricevere 
perché certamente Dio l'ha preparato per me.

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