lunedì 18 novembre 2013
Sente se ciò che accoglie in sé è compatibile o meno con il proprio essere, e quindi opportuno o no, e se ciò che fa è in accordo con il suo essere o non lo è.
Edith STEIN, LA MISTICA DELLA CROCE
Capitolo 2. - LA RICERCA DELL’ESSERE
La coscienza manifesta come i fatti siano radicati nel profondo dell’anima
e trattiene nel profondo l’io,
nonostante la sua libera mobilità:
la voce dal profondo lo richiama sempre al suo posto,
per un colloquio sul suo agire,
e per convincersi delle conseguenze delle sue azioni,
poiché i fatti lasciano tracce nell’anima,
e l’anima di conseguenza si trova in uno stato diverso.
L’anima è qualcosa in sé:
tale quale Dio l’ha posta al mondo.
E questo quid ha la sua struttura caratteristica,
che pone un marchio a tutta la vita in cui si sviluppa:
per questo, anche se due persone fanno la medesima cosa,
non ne risulta lo stesso effetto.
L’anima sente nel suo profondo quid e quo- modo essa sia,
in quel modo oscuro e indicibile
che le rivela il mistero del suo essere come mistero, senza svelarlo.
Porta inoltre nel suo quid la determinazione di ciò che deve diventare;
attraverso quello che prova e fa.
Sente se ciò che accoglie in sé è compatibile o meno con il proprio essere,
e quindi opportuno o no,
e se ciò che fa è in accordo con il suo essere o non lo è.
E a questo corrisponde lo stato nel quale «si trova»
dopo ogni contatto e confronto con il mondo.
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