venerdì 18 ottobre 2013

noi siamo attaccati alle cose ed alle persone ed è questo che vogliamo conservare


Esercizi Spirituali Ignaziani
p. Silvano Fausti
Trascrizione non rivista dagli autori

I criteri della scelta e della riforma

Che cosa voglio?
Voglio quello che il Signore vuol darmi.
Il problema dell' uomo dell' uomo  è scegliere
e una volta scelto
riformare sempre la propria scelta.
La prima premessa per una scelta è
che si abbia l' occhio della nostra intenzione puro,
badando solo al fine per cui siamo stati creati:
a lode del nostro Signore e la salvezza della nostra anima.
Ogni scelta  è tale semplicemente quando cerco soltanto la gloria di Dio,
sapendo in che cosa consista questa gloria.
Se esco da questa ottica  è logico che sceglierò per la gloria degli uomini
che generalmente coincide con il prestigio, il potere, il successo.
La scelta avviene solo dopo aver conosciuto
che è il Cristo,
e quindi l' umiltà, la povertà ed il servizio.
Prima di questo io faccio la mia santissima volontà
e pretendo che Dio che faccia la mia.
Quando la gente viene a chiedermi consigli non li do mai a loro,
gli chiedo esattamente il consiglio che vogliono
che io gli dia in modo che capisce che  è sbagliato:
è importante conoscere quello che vogliamo noi,
ma è volontà di Dio?
Noi siamo specialisti nel subordinare i fini ai mezzi,
noi siamo attaccati alle cose ed alle persone
ed  è questo che vogliamo conservare,
poi una volta stabilito questo vogliamo fare
anche la volontà di Dio.
Il problema non  è di non avere degli effetti disordinati,
il problema  è non lasciarsi determinare da questi nelle nostre scelte.
È chiaro che le mie sofferenze, i miei disordini li possiedo
ma cercherò di non farmi determinare
altrimenti ogni scelta sarà sbagliata.
Nessuna cosa deve spingermi a prendere o a fare se non unicamente il fine supremo.


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