giovedì 5 settembre 2013

Consiste nel leggere il testo sul quale mediterò, determinando i punti su cui rifletterò e contemplerò, cercando di sapere già prima cosa il testo mi vuol dare, perché ogni testo mi vuol fare un dono, esattamente ciò che viene raccontato lì.


Esercizi Spirituali Ignaziani 1992
p. Silvano Fausti

1° - Sulla preghiera apostolica

E poi c’è  una preparazione prossima, oltre questa remota, che è molto semplice.
Consiste nel leggere il testo sul quale mediterò,
determinando i punti su cui rifletterò e contemplerò,
cercando di sapere già prima cosa il testo mi vuol dare,
perché ogni testo mi vuol fare un dono, 
esattamente ciò che viene raccontato lì.
Sarà quel dono che chiederò nella preghiera,
determinando quindi anche un’immagine che mi aiuti in modo che la fantasia non vaghi.
È molto utile preparare la preghiera la sera se la si fa al mattino,
così che l’ultimo pensiero è:
mi incontrerò col Signore, che sarà l’ultimo pensiero della sera, cioè della morte, e sarà l’incontro
col Signore, il mattino è il risveglio e il primo pensiero è l’incontro con il Signore.
Se il primo pensiero è la radio,
è sentire le buone notizie, non è gran buona notizia.
Comincio a ragionare come Democrito, non come Eraclito.
Guardate che bisogna essere come Democrito e non come Eraclito.
Eraclito vede il mondo e dice:
“quante miserie” e piange.
Mentre invece Democrito vede il mondo e dice:
“quanto è buffo” e ride.
Ecco, siamo invitati a vedere il mondo con lo sguardo di Dio,
che è il riso pasquale, dove anche la miseria è assorbita in misericordia, e quindi cominciamo subito al mattino a metterci a vedere la giornata con l’occhio di Dio.
Questa può essere la preparazione immediata, e adesso vediamo come si fa la preghiera.

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