sabato 27 luglio 2013

Se l’accompagnatore non raggiunge la propria maturità spirituale, significa che non è ancora giunta a un sano equilibrio spirituale


Marina Štremfelj
Centro Aletti

LE QUALITA’ DELL’ACCOMPAGNATORE SPIRITUALE

5. L’accompagnatore spirituale – persona matura.
E’ importante che l’accompagnatore
arrivi ad una certa maturità spirituale personale.
Ci dice anche san Paolo:
“Se uno non sa governare la propria famiglia come potrà aver cura della chiesa di Dio?” (1Tm 3,5),
e ancora
“Se un cieco fa da guida a un cieco, tutti e due cadranno nella fossa” (Mt 15,14);
“Come puoi dire al tuo fratello:
“Lascia che tolga dal tuo occhio la pagliuzza mentre la trave è là nel tuo occhio?
Ipocrita!
Togli prima la trave dal tuo occhio e
allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” (Mt 7,4-5).
Se l’accompagnatore non raggiunge la propria maturità spirituale,
significa che non è ancora giunta a un sano equilibrio spirituale,
che si chiama salute spirituale.
È per questo che sant’Isacco il Siro insegna:
“Il nutrimento solido [della paternità spirituale]
è per coloro che sono sani,
per quelli che hanno i sensi esercitati,
e che possono mangiare di tutto.
Voglio dire che essi possono sopportare le aggressioni
che subiscono tutti i sensi,
e che il loro cuore non viene deteriorato da tutto ciò
che incontrano nell’esercizio della perfezione”.

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