venerdì 28 giugno 2013
Ciclo senza fine del desiderio, dove Eros si allaccia a Thanatos. Pulsione dell’essere che fa sorgere il nulla.
Tappe ascetiche e aspetti pratici della Preghiera di Gesù
O. Clement, J. Serr, LA PREGHIERA DEL CUORE, ed.Ancora
L’uomo vuol sperare tutto da una classe,
da una nazione, da una ideologia, dall’arte, dall’amore umano:
vuole dimenticare il nulla che sommerge continuamente l’oggi,
allargando la sua prigione con la volontà di potenza,
con una tenerezza disperata,
con le droghe,
con “la tecnica dell’estasi”.
Si disloca furiosamente nell’immanenza,
cambiando terra promessa,
finendo col gridare:
«Viva la morte»,
sdoppiandosi, disgregandosi in un gioco fatale di specchi,
finché sorga,
come nei romanzi di Dostojewskij,
l’alter ego diabolico,
il “doppio luciferino”.
L’uomo diventa «idolatra di se stesso »,
dice S. Andrea di Creta nel suo canone penitenziale:
e in fondo a questa idolatria c’è l’odio di sé,
la nostalgia dell’annientamento,
la vertigine gelida del suicidio.
E ciò che Massimo il Confessore
chiama la philautia « principio e madre » di tutte le passioni.
Che è, traduce Vladimir Lossky,
« ipseità » luciferina,
ripiegare il mondo e gli altri verso di sé,
dilatare la propria finitudine nell’immanenza,
finché l’odio e la morte abbiano il sopravvento.
Ciclo senza fine del desiderio,
dove Eros si allaccia a Thanatos.
Pulsione dell’essere che fa sorgere il nulla.
Titolo comune della cronaca giudiziaria:
« L’amavo troppo, l’ho assassinato/a ».
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