Una nota al vangelo (la tua parola è lampada ai nostri passi) di oggi che può servire nel cammino di cambiamento. Dopo averci detto che solo chi ama (riconosce la verità della parola) osserverà i precetti (si fiderà e cambierò vita) Gesù ci manderà lo spirito (con il Padre e lo Spirito Gesù prenderà dimora dentro di noi - ecco con chi avviene il nostro dialogo interiore).
Allora poniamoci la domanda nel titolo: perché è necessaria l’azione di un secondo Paraclito, forse che Gesù non ha detto già tutte le verità che il Padre gli aveva affidato?
Questa
risposta di Cristo a una domanda inespressa è di grande portata per
un corretto cammino apostolico ed ecclesiale: sì, il Figlio ha
svelato ai suoi discepoli tutte le verità che essi dovevano
conoscere per vivere nella libertà ed entrare nella Vita, ma le ha
dette in forma concentrata, in modo tale che la Chiesa potrà
attingervi in ogni secolo nuovi insegnamenti per le sfide sempre
nuove della storia.
Ma non potrà farlo da sola.
La parola di Cristo
possiede profondità che solo lo Spirito può rendere accessibili
alla nostra debolezza. La Chiesa, come pure il discepolo, dinanzi
alla parola di Cristo non è in grado di immergersi nella Sapienza,
senza un Maestro invisibile che parla “dentro”.
L’insegnamento
interiore dello Spirito non differisce dall’insegnamento di Cristo,
ma ne è un necessario completamento, perché il ministero
pubblico di Gesù, e le pagine evangeliche che ce ne danno notizia,
rimangono nella dimensione muta della “lettera”, se non vengono
vivificati dal soffio sapienziale dello Spirito.
Cristo vuole che
le parole da Lui pronunciate alle orecchie dei discepoli, siano
ripetute nel loro cuore dallo Spirito.
Solo questa divina
“ripetizione” le rende
vive,
profonde,
vivificatrici,
consolanti
come un balsamo di guarigione.
(Don Vincenzo Cuffaro)
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