domenica 5 maggio 2013

perché è necessaria l’azione di un secondo Paraclito, forse che Gesù non ha detto già tutte le verità che il Padre gli aveva affidato?


Una nota al vangelo (la tua parola è lampada ai nostri passi) di oggi che può servire nel cammino di cambiamento. Dopo averci detto che solo chi ama (riconosce la verità della parola) osserverà i precetti (si fiderà e cambierò vita) Gesù ci manderà lo spirito (con il Padre e lo Spirito Gesù prenderà dimora dentro di noi - ecco con chi avviene il nostro dialogo interiore). 
Allora poniamoci la domanda nel titolo: perché è necessaria l’azione di un secondo Paraclito, forse che Gesù non ha detto già tutte le verità che il Padre gli aveva affidato?
Questa risposta di Cristo a una domanda inespressa è di grande portata per un corretto cammino apostolico ed ecclesiale: sì, il Figlio ha svelato ai suoi discepoli tutte le verità che essi dovevano conoscere per vivere nella libertà ed entrare nella Vita, ma le ha dette in forma concentrata, in modo tale che la Chiesa potrà attingervi in ogni secolo nuovi insegnamenti per le sfide sempre nuove della storia. 
Ma non potrà farlo da sola. 
La parola di Cristo possiede profondità che solo lo Spirito può rendere accessibili alla nostra debolezza. La Chiesa, come pure il discepolo, dinanzi alla parola di Cristo non è in grado di immergersi nella Sapienza, senza un Maestro invisibile che parla “dentro”. 
L’insegnamento interiore dello Spirito non differisce dall’insegnamento di Cristo, ma ne è un necessario completamento, perché il ministero pubblico di Gesù, e le pagine evangeliche che ce ne danno notizia, rimangono nella dimensione muta della “lettera”, se non vengono vivificati dal soffio sapienziale dello Spirito. 
Cristo vuole che le parole da Lui pronunciate alle orecchie dei discepoli, siano ripetute nel loro cuore dallo Spirito
Solo questa divina “ripetizione” le rende 
vive, 
profonde, 
vivificatrici, 
consolanti 
come un balsamo di guarigione.  
(Don Vincenzo Cuffaro)

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