Tecniche di lotta contro i demoni
Per vincere il male. La lotta contro i demoni nel monachesimo antico.
Anselm Grün è monaco dell’abbazia benedettina di Münsterschwarzach. Ha studiato filosofia e teologia ed è autore di più di 300 libri, tradotti in 33 lingue, che nell’insieme hanno venduto circa 16 milioni di copie. È uno degli autori cristiani più letti dei nostri tempi ed un esperto di psicologia, un buon conoscitore del pensiero junghiano. In questo piccolo saggio affronta il tema del male, che rimane un mistero insondabile, inspiegabile.
Così come Dio è mistero, la teologia parla del male come “mysterium iniquitatis”, di “mistero del male”.
Siamo sempre più confusi e sconcertati quando leggiamo sui giornali di persone che in modo efferato uccidono o violentano altre persone.
Un ragazzo timido e all’apparenza gentile, tutto ad un tratto, violenta e uccide una ragazza.
Un uomo entra in una scuola e stermina insegnanti e alunni.
Una madre uccide suo figlio in fasce.
Un ragazzo ritenuto normale da tutti? Come è potuto entrare il male in lui? C’era già il male in lui? Da dove viene questo male?
Un ragazzo timido e all’apparenza gentile, tutto ad un tratto, violenta e uccide una ragazza.
Un uomo entra in una scuola e stermina insegnanti e alunni.
Una madre uccide suo figlio in fasce.
Un ragazzo ritenuto normale da tutti? Come è potuto entrare il male in lui? C’era già il male in lui? Da dove viene questo male?
Anselm Grün, racconta di molte persone che si rivolgevano a lui chiedendogli di liberarle dal male, “di scacciare da loro il diavolo con la preghiera e l’esorcismo:
“Avvertivo la sensazione che molte delle persone che mi telefonavano volessero addossarmi la responsabilità dei loro problemi, non volessero confrontarsi con essi, ma piuttosto usarmi come guaritore che con la preghiera levasse da loro il male. Tuttavia una tale fuga dalla propria anima, indotta da motivi oscuri, non conduce affatto alla liberazione dal male, al contrario, si rimane prigionieri del meccanismo distruttivo”.
“Avvertivo la sensazione che molte delle persone che mi telefonavano volessero addossarmi la responsabilità dei loro problemi, non volessero confrontarsi con essi, ma piuttosto usarmi come guaritore che con la preghiera levasse da loro il male. Tuttavia una tale fuga dalla propria anima, indotta da motivi oscuri, non conduce affatto alla liberazione dal male, al contrario, si rimane prigionieri del meccanismo distruttivo”.
La psicologia spiega il male a partire dalla biografia, dalla storia personale.
Il male può nascere
da eccessivi rifiuti a soddisfare i bisogni pulsionali.
Oppure da ferite subite nell’infanzia: tradimenti, abbandoni, rifiuti, violenza.
Le ferite ricevute e non elaborate possono trasformarsi in veleno che finisce per condannare noi stessi e gli altri.
Il male può essere, per esempio, una reazione ad una ferita insopportabile, ad un dolore che non riusciamo ad accettare e ad attraversare.
Il male può nascere
da eccessivi rifiuti a soddisfare i bisogni pulsionali.
Oppure da ferite subite nell’infanzia: tradimenti, abbandoni, rifiuti, violenza.
Le ferite ricevute e non elaborate possono trasformarsi in veleno che finisce per condannare noi stessi e gli altri.
Il male può essere, per esempio, una reazione ad una ferita insopportabile, ad un dolore che non riusciamo ad accettare e ad attraversare.
Liberamente tratto da: Anselm Grün, Per vincere il male. La lotta contro i demoni nel monachesimo antico, San Paolo, 2006
Per riflettere:
Per riflettere:
l’interesse del nemico (Diavolo) non è quello di impedirci di usare i
doni di Dio, ma di offuscare, dentro di noi, la coscienza
della loro preziosità, in modo che, apprezzandoli poco, poco li
sviluppiamo e poco li custodiamo; la nostra psicologia non gli è
ignota, e sa bene che non siamo disposti a faticare e a soffrire per
ciò che, ai nostri occhi, vale poco. Gli basta perciò sminuire il
valore delle virtù cristiane, offuscando il loro splendore
cristallino, per toglierci la motivazione di praticarle. (don Vincenzo Cuffaro)
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