venerdì 24 maggio 2013

il dono precario della preghiera che si nasconde nella profondità del nostro Io


Lentamente ma con chiarezza con Henri J.M. Nouwen accorgiamoci del nostro miserevole isolamento scoprendolo come dono precario di quella solitudine in cui Dio ci parla così da farne luogo di ospitalità e di preghiera.
Nel corso dell’esistenza
non solo ci accorgiamo del nostro miserevole senso di isolamento
ma anche del concreto desiderio di solitudine deI cuore;
non solo arriviamo alla dolorosa constatazione delle nostre crudeli ostilità,
ma anche a quella della speranza di ricevere i nostri fratelli
con un’ospitalità incondizionata;
e sotto tutto questo
non solo scopriamo le infinite illusioni
che ci fanno agire come se fossimo padroni del nostro destino,
ma anche il dono precario della preghiera
che si nasconde nella profondità del nostro Io.
Pertanto,
la vita spirituale è quel moto costante fra i poli, 
dell’isolamento e della solitudine, 
dell’ostilità e dell’ospitalità, 
dell’illusione e della preghiera. 
Più ci accostiamo alla confessione dolorosa
del nostro isolamento, dell’ostilità, delle illusioni
più vediamo
la solitudine, l’ospitalità, la preghiera,
come parte del panorama dell’esistenza.

[In Viaggio spirituale per l’uomo contemporaneo]

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