giovedì 3 ottobre 2013

quello che è importante nella desolazione, se tu ti stai impegnando effettivamente nella vita spirituale, è non scoraggiarsi, non andare indietro, questo è un punto di passaggio obbligato che ti purifica.


Esercizi Spirituali Ignaziani
p. Silvano Fausti

Consigli pratici

    Dopo è utile sapere da che cosa deriva la desolazione, è la regola nove (n°322).
Sono tre le cause della desolazione:
  la prima è perché sono lento e pigro e negligente negli esercizi spirituali, ed è per mia colpa che la consolazione si allontana da me. Quindi è semplicemente quel giusto rimorso, quel giusto star male perché sto facendo male, non sto seguendo bene la vita spirituale, quindi vivo un po’ di tiepidezza. Normalmente questo è il primo motivo di desolazione.
Il Signore è sempre generoso con noi. Se noi siamo generosi Lui pure è generoso in consolazione, se noi trascuriamo la vita spirituale e la lasciamo sempre come ultima cosa è chiaro che siamo desolati. Se la preghiera è l’ultima preoccupazione della giornata è chiaro che nella preghiera non mi sentirò consolato, sentirò solo noia, pesantezza, stanchezza. Quindi un po’ più di impegno nella vita spirituale.
   Se però io mi accorgo che nella vita spirituale io mi impegno, mi impegno anche nel modo giusto, e sono desolato, allora la cosa è diversa.   In questo caso è una purificazione a due livelli, a un primo livello è una purificazione in cui il Signore ci fa andare avanti senza tante consolazioni, perché se no io mi attacco troppo alle consolazioni e non cresco mai. Non è che devo amare le consolazioni, devo  amare Dio, se no divento egoista. E molta gente cerca le proprie sensazioni spirituali cercando se stessa e il proprio gusto.  Non devo cercare il mio gusto nella vita spirituale, ma semmai il gusto di Dio che diventa gusto di me stesso.
Quindi quello che è importante nella desolazione, se tu ti stai impegnando effettivamente nella vita spirituale, è non scoraggiarsi, non andare indietro, questo è un punto di passaggio obbligato che ti purifica. Non c’è cammino spirituale senza questo secondo livello di desolazione, decidi di non pregare perché non ti piace più, e allora devi cominciare da zero, prima ricevevi le caramelle e ti interessavano le caramelle, ora che non ci sono più cominci a interessarti del Signore. Quindi è un purificarsi a vantaggio del servizio e della sua lode senza aver consolazioni. È un momento in cui si cresce nella fede, nell’amore puro. Normalmente all’inizio il Signore ci invoglia a pregare dandoci un po’ di consolazione, allora cominciamo a pregare, dopo un po’ la preghiera diventa più pesante e allora quello è il momento in cui la preghiera diventa più pura, cerchi il Signore e non le sue consolazioni, cominci a crescere nella fede, nell’abbandono a Lui.
  Il terzo motivo della desolazione, “per darci vera nozione e conoscenza, affinché sentiamo intimamente che non dipende da noi procurare o conservare grande devozione, amore intenso, lacrime, né alcun'altra consolazione spirituale, ma che tutto è dono e grazia di Dio nostro Signore”. È quindi il sapere cosa siamo noi ci fa conoscere la nostra verità, se no non possiamo conoscere le consolazioni, imparo ad apprezzare veramente il dono di Dio e che le consolazioni vengono
da Dio.
Quindi è chiaro cosa bisogna fare nella desolazione: non cambiare i propositi, andare contro, sapere che abbiamo la forza, sapere che passa e poi analizzare la causa.

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