mercoledì 11 settembre 2013

l’esame della coscienza è il principio della vita spirituale e il grande peccato dell’uomo è l’incoscienza, l’oblio, il vivere fuori di sé.


Esercizi Spirituali Ignaziani
p. Silvano Fausti

Il luogo della vita spirituale

   Nel numero primo degli esercizi spirituali si pone
come primo esercizio spirituale 
“qualunque modo di esaminare la coscienza”.
Il primo esercizio spirituale è esaminare la coscienza,
cioè prendere coscienza di ciò che avviene dentro di noi.
Perché?
Perché Dio agisce ventiquattro ore al giorno:
“Il Padre mio sempre opera”;
il problema è prendere coscienza della sua azione dentro di noi.

E la vita spirituale è la presa di coscienza della vita dello Spirito
che in noi agisce,
in modo
da riconoscerlo,
da favorirlo,
e da crescere in questo.

Quindi l’esame della coscienza è
il principio della vita spirituale
e il grande peccato dell’uomo è
l’incoscienza, l’oblio, il vivere fuori di sé.
E per questo l’esame di coscienza è
quella preghiera che Ignazio rende obbligatoria,
e che il gesuita professa.

Una volta alle nove del mattino ho incontrato un padre che mi ha chiesto:
-hai fatto l’esame di coscienza?
- Sì.
- Quante volte.
- Sette.
- Soltanto?
Dovremmo viver sempre nella coscienza,
non fuori della coscienza.
Ma davanti a Dio!
È questa la vera coscienza.
Non davanti all’io.
L’io è tale davanti a Dio.
Mentre noi ci dimentichiamo di Dio e del nostro io e siamo sempre fuori,
la nostra vita spirituale
è soprattutto fare attenzione a ciò che avviene dentro di noi,
è il prender coscienza di questo.
Poi si potrà discernere,
ma prima bisogna prendere coscienza.
Praticamente il nostro cuore è come una scatola nera dove si registra il volo del giorno,
si registra tutta l’azione;
ecco la sera è bene aprirla e vedere cosa c’è dentro.
E ci si accorge che è proprio nera.
Quando uno comincia a esaminare quello che è passato nella coscienza
non si accorge di niente,
perché è appunto incosciente;
è come quando uno va dall’analista a raccontare i sogni,
all’inizio non sogna o pensa di non sognare,
poi si abitua e si accorge che sogna sempre.
E così ci si accorge un po’ alla volta,
facendo l’esame della coscienza,
che Dio agisce sempre e non c’è nulla di neutro.
Ogni cosa in noi ha una ripercussione
e questa ripercussione è sempre in luogo dello Spirito o del suo contrario.
Sta a noi prima prenderne coscienza.
Poi daremo le regole del discernimento,
ma è lì che si svolge la vita spirituale.
Generalmente viviamo nei nostri propositi, nelle nostre cose da fare,
ma questo non è spirituale,
è ridurre a materiale anche la vita spirituale;
la vita spirituale è la vita dello Spirito che è in noi
e che diventa poi abito del nostro corpo,
ti fa vivere in un modo invece che nel suo contrario.
E il primo principio è la coscienza.

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