Dio è luce:
una delle più belle definizioni di Dio (1 Giovanni 1,5).
Ma il Vangelo oggi rilancia:
anche voi siete luce.
Una delle più belle definizioni dell'uomo.
E non dice:
voi dovete essere,
sforzatevi di diventare,
ma voi siete già luce.
La luce non è un dovere ma il frutto naturale in chi ha respirato Dio.
La Parola mi assicura che in qualche modo misterioso e grande, grande ed emozionante,
noi tutti,
con Dio in cuore,
siamo luce da luce,
proprio come proclamiamo di Gesù
nella professione di fede:
Dio da Dio, luce da luce.
Io non sono né luce né sale,
lo so bene, per lunga esperienza.
Eppure
il Vangelo parla di me a me,
e dice:
non fermarti
alla superficie,
al ruvido dell'argilla,
cerca
in profondità,
verso la cella segreta del cuore;
là, al centro di te,
troverai una lucerna accesa,
una manciata di sale. Per pura grazia.
Non un vanto,
ma una responsabilità.
Voi siete la luce, non io o tu,
ma voi.
Quando un io e un tu s'incontrano generando un noi,
quando due sulla terra si amano,
nel noi della famiglia dove ci si vuol bene,
nella comunità accogliente,
nel gruppo solidale è conservato senso e sale del vivere.
(Letture: Isaia 58,7-10; Salmo 111; 1 Corinzi 2,1-5; Matteo 5,13-16)
Ermes Ronchi
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