- 3.luglio '43, Westerbork
Jopie, Klaas, miei cari amici
(...)
Forse io sono una donna ambiziosa: vorrei dire anch'io una piccola parolina.
Parli di suicidio e di madri e figli. Certo che posso capire queste cose,
ma trovo che è un argomento malsano.
C'è un limite a tutte le sofferenze,
forse a un essere umano non tocca sopportare più di quanto non possa
- oltrepassato quel limite, muore da sé.
Ogni tanto qui muore qualcuno perché il suo spirito è a pezzi
e non riesce più a capire, in genere sono persone giovani.
Le persone anziane sono piantate in un terreno più solido
e accettano il loro destino con dignità e rassegnazione.
Si, qui si vede una gran varietà di persone
e si osserva il loro atteggiamento verso le questioni più ardue,
le questioni ultime...
Con molto, molto affetto
Etty
(Etty Hillesum; "Lettere da Westerbork")
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