lunedì 12 maggio 2014

rendici capaci di riconoscere la tua voce, di sentire il calore della tua presenza che ci avvolge, anche quando la strada è angusta, impraticabile, e la notte profonda, interminabile.


Il Signore è il mio Pastore: non manco di nulla
Gv 10,1-10
Medita
(don Paolo Curtaz)

Ma ai discepoli,
a coloro che sulla loro strada hanno incontrato il Risorto,
a coloro che hanno superato la tristezza
(ricordate? La gioia cristiana è una tristezza superata!),
il Signore chiede di non seguire i falsi profeti,
di saper distinguere le voci suadenti di chi la felicità la vende,
di chi ti chiede adesione ad un sogno improbabile
da chi la vita vera - in abbondanza - te la dona.
Scherzo con i miei giovani (e ve l'ho già scritto):
viviamo in un mondo in cui per essere felici basta poco,
e sembra che tutti ne conoscano la via:
bellezza, fisicità, intelligenza, salute, lavoro, soldi tanti soldi.
Pensate che c'è gente che addirittura ci crede!
Gente che passa la vita a dire che la ragione della propria infelicità è di non essere sufficientemente magro o alto o modesto nei guadagni.
Sicuri?
Gesù pretende di proporre una vita vera, di essere la porta attraverso cui passare per raggiungere la felicità vera.
Vi annuncio solennemente: io ho scelto.
Voglio che sia solo il Maestro, che mi conosce per nome e di cui ormai riconosco la voce, a guidarmi nelle strade della vita.
Oggi, poi, celebriamo la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
Vocazione:
rispondere ad una chiamata,
capire quale progetto di vita il Signore ha su di me,
 quale tassello nel mosaico della creazione io rappresento.
Una delle cose più belle del diventare cristiani è proprio la percezione di essere parte essenziale di un grande sogno d'amore, e di poter contribuire a realizzarlo!
Avete mai pensato la ragione per cui esistete?
Quale missione dovete compiere negli anni della vostra vita?
Oggi la grande assemblea dei cristiani sparsi nel mondo prega perché ognuno scopra il suo sogno d'amore.
Altro è volersi bene e costruire una famiglia,
altro percepire questo gesto come chiamata e vocazione:
abbiamo urgente bisogno di fratelli e sorelle che nella semplicità, sostenuti dal Maestro e dalla comunità, si amino come Cristo ama la Chiesa.
Buona cosa è aiutare gli altri,
diverso è lasciare tutto e partire a condividere con i più poveri,
in nome di Cristo, speranze e sogni.
Infine abbiamo bisogno di pastori secondo il cuore di Dio:
uomini che dedichino la loro vita a servizio dell'annuncio e della costruzione di comunità,
come gli apostoli.
Mancano preti?
No: manca la fede, manca il coraggio di capire a cosa "serve" un prete oggi,
mancano comunità vive e dinamiche che spingano un giovane a dedicare le proprie forze e
le proprie povertà a quel pezzo di regno in mezzo alla gente che è la parrocchia.
Qualcuno è in ascolto? Da parte mia, se continua così finirà che mi farò prete!
Prega
Gesù, pastore e pascolo dei tuoi fedeli, guida sicura e sentiero di vita, tu che conosci tutti per nome e ci chiami ogni giorno a uno a uno, rendici capaci di riconoscere la tua voce, di sentire il calore della tua presenza che ci avvolge, anche quando la strada è angusta, impraticabile, e la notte profonda, interminabile.
Seguendoti senza resistenze e senza paure,
giungeremo ai prati verdeggianti,
alle fresche sorgenti della tua dimora, dove tu ci farai bere e riposare.

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