mercoledì 14 maggio 2014

Il Signore Gesù, incontrato nella Chiesa, ci conosce per nome, ci ama fino alla morte di croce, ci conduce alla vita di grazia e di gloria.


Il Signore è il mio Pastore: non manco di nulla
Gv 10,1-10
Per la lettura spirituale
Siamo tutti un poco malati di autonomia.
Vorremmo essere noi a trovare Dio, a mettergli addosso le mani e a incapsularlo nelle nostre categorie.
Siamo tutti un poco malati di razionalismo.
Vorremmo conoscere Dio con le sole nostre forze e magari ridurlo a un'idea astratta e vuota.
Siamo tutti un poco malati di immediatismo.
Ci indispettiscono i segni nei quali Dio ci si rivela e
gli strumenti attraverso i quali ci si consegna.
La Chiesa, soprattutto, ci appare un ostacolo, un ingombro, una cappa di piombo che turba il nostro rapporto religioso e soffoca la nostra libertà.
E, invece, la Chiesa è la realtà più bella che Dio ci ha regalato.
In essa vive Cristo che è la "porta" per la quale Dio si fa presente a noi.
In essa vive Cristo che è il "Buon Pastore".
Il Signore Gesù, incontrato nella Chiesa,
ci conosce per nome,
ci ama fino alla morte di croce,
ci conduce alla vita di grazia e di gloria.
Dobbiamo rispondergli con la contemplazione e con la pratica dei suoi comandamenti.
Dobbiamo fare di noi la sua famiglia, il suo "ovile": diventare "una cosa sola" in lui.
Così la gioia sarà piena e la testimonianza metterà in tentazione di credere.
Mons. ALESSANDRO MAGGIOLINI

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