domenica 10 novembre 2013
Ci sono situazioni in cui ci si capisce meglio senza parlare.
Edith STEIN, LA MISTICA DELLA CROCE
Capitolo 1. - CON LA MANO NELLA MANO DEL SIGNORE
O Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
O Signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te.
O Signore, strappa anche me da me e dammi tutto a te.
CON LA MANO NELLA MANO DEL SIGNORE
L’essenziale è solo che ogni giorno si trovi anzitutto un angolo tranquillo
in cui poter avere un contatto con Dio,
come se non ci fosse nient’altro al mondo -
le ore del mattino, prima che cominci il lavoro,
mi sembrano il momento migliore.
Inoltre si deve accogliere la propria missione, giorno per giorno,
attraverso il contatto con Dio, non sceglierla;
infine bisogna considerarsi davvero uno strumento
e soprattutto ritenere le forze con cui si lavora
(nel nostro caso l’intelletto)
qualcosa che usiamo non noi, ma Dio in noi.
Ci sono situazioni in cui ci si capisce meglio senza parlare.
So che nessuno a Santa Maddalena condivide le mie gioie e i miei dolori più profondamente di Lei. Non veda le sofferenze troppo grandi e le gioie troppo piccole.
Il cielo non prende niente senza ripagare smisuratamente.
Penso che Lei potrà aiutare meglio gli altri
se si preoccuperà il meno possibile di come farlo
e sarà il più possibile semplice e gioiosa.
Naturalmente, la religione non è qualcosa da confinare in un angolo tranquillo o in alcune ore di festa, ma deve essere, come del resto Lei stessa sente, radice e fondamento di tutta la vita, e non solo per pochi eletti, ma per ogni vero cristiano.
La mia vita comincia da capo ogni mattina e termina ogni sera, non ho progetti né mire di più lunga durata; la previsione, naturalmente, può far parte del lavoro quotidiano - un’attività scolastica ad esempio è impossibile senza un piano - ma non deve mai essere una «preoccupazione» per il giorno dopo.
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