lunedì 29 luglio 2013

L’accompagnatore dovrebbe manifestare una presenza spirituale soprattutto nei momenti di grandi tribolazioni causate dalle tentazioni, che si presentano prima di tutto attraversi i dubbi e poi suscitando sentimenti cattivi, distruttivi.



Marina Štremfelj
Centro Aletti

LE QUALITA’ DELL’ACCOMPAGNATORE SPIRITUALE

7. Il padre spirituale agisce anche con l’esempio della propria vita.
Cercando di conformarsi alla volontà di Dio,
mostra ai suoi figli attraverso le sue azioni,
i suoi atteggiamenti e modi d’essere come ci si deve conformare,
e questo esempio possiede un’efficacia tale da trasformare coloro
che entrano in contatto con lui, fino a manifestarsi con la semplice presenza:
Si racconta infatti di Antonio:
 “Tre padri avevano costume di andare ogni anno dal beato Antonio;
due di loro lo interrogavano sui pensieri e sulla salvezza dell’anima;
il terzo invece sempre taceva e non chiedeva nulla.
Dopo lungo tempo,
il padre Antonio gli dice:
‘E’ tanto ormai che vieni qui e non mi chiedi nulla’.
Gli rispose:
‘A me, padre, basta il solo vederti’”.
L’accompagnatore dovrebbe manifestare una presenza spirituale
soprattutto nei momenti di grandi tribolazioni causate dalle tentazioni,
che si presentano prima di tutto attraversi i dubbi
e poi suscitando sentimenti cattivi, distruttivi.
Ci vuole una grande pazienza in questi momenti,
anche non consolando mai queste persone,
a partire da noi stessi,
perché davvero solo Dio salva.
Bisogna aspettare che la persona di nuovo abbracci i pensieri di Dio
i quali, a loro volta, faranno nascere anche i sentimenti spirituali.
Se non aspettiamo l’azione dello Spirito Santo,
rischiamo di prevenire con i nostri sentimenti,
e a questo punto, la persona facilmente si aggrappa ai suoi sentimenti,
e allora lo Spirito Santo non potrà più agire.
In questo modo diventiamo noi protagonista,
impediamo addirittura l’agire dello Spirito Santo.
Se invece sappiamo aspettare,
nella persona avviene la novità dello Spirito Santo
e allora adesso potremmo anche abbracciare tutti,
perché l’abbraccio diventa
l’espressione della vittoria dello Spirito Santo dentro di noi
e non la sostituzione.
E’ Dio che “vuole aiutare le persone ad andare oltre se stesse.
L’uomo passa attraverso la scuola spesso dura della pedagogia divina,
deve imparare ad appoggiarsi non al proprio sapere
ed alla propria esperienza,
ma solo a Dio”.

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