domenica 8 dicembre 2013

Ogni autentica preghiera è preghiera della Chiesa


Edith STEIN, LA MISTICA DELLA CROCE
Capitolo 4. - VIVERE IN MANIERA EUCARISTICA

Gesù non ha solo partecipato alle funzioni religiose pubbliche e prescritte.
Forse ancora più di frequente,
i Vangeli raccontano di preghiere solitarie nella quiete notturna,
sulla cima indisturbata delle montagne, nel deserto, lontano dagli uomini.
Quaranta giorni e quaranta notti di preghiera precedettero la vita pubblica di Gesù.
Prima di scegliere e di inviare i dodici apostoli,
si ritirò in preghiera nella solitudine delle montagne.
Nelle ore trascorse sul Monte degli Ulivi,
si preparò a salire il Golgota.
Che cosa disse al Padre in quelle difficili ore della sua vita,
ci è stato rivelato in poche brevi parole:
parole che ci sono state date
per guidarci nelle ore in cui anche noi saliremo sul nostro Monte degli Ulivi.
«Padre, se puoi, allontana da me questo calice.
Ma sia fatta la tua volontà, non la mia!».
Queste parole sono come un lampo
che per un istante illumina la vita più profonda dell’anima di Gesù,
l’insondabile mistero del suo essere divino ed umano
e del suo dialogo con il Padre.
Non si tratta di contrapporre
la preghiera interiore,
libera da tutte le forme tradizionali,
in quanto devozione «soggettiva»,
alla liturgia,
come preghiera «oggettiva» della Chiesa.
Ogni autentica preghiera è preghiera della Chiesa:
attraverso ogni vera preghiera accade qualcosa nella Chiesa
ed è la Chiesa stessa che prega,
perché in lei vive lo Spirito Santo,
che in ogni singolo «prega per noi con indicibili gemiti».
Proprio questa è la «vera» preghiera:
perché «nessuno può dire Signore Gesù,
se non nello Spirito Santo»...

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